Nel corso del primo trimestre i mercati azionari hanno dovuto affrontare la volubilità degli investitori: il passaggio da uno scenario Goldilocks a uno No-landing, fino a considerare la recessione come l’esito più probabile.
“Con l’avvio della stagione degli utili, l’attenzione si concentra sulla ricerca di indizi sul potenziale impatto del rallentamento. Ciò consentirà agli investitori di rivalutare i risultati di ciascuna società alla luce di questo nuovo contesto, fornendo indicazioni chiave sulle performance nel lungo periodo”. Ad affermarlo è Axelle Pinon, membro dell’Investment Committee di Carmignac, che di seguito illustra nei particolari la view.
Gli utili trimestrali delle società dell’ S&P500 potrebbero calare del 7% rispetto all’anno scorso, secondo il consensus. Pertanto, le cattive sorprese dovrebbero essere limitate. Finora ciò è stato confermato dai primi risultati che hanno sorpreso in positivo. La maggior parte delle grandi banche statunitensi ha registrato risultati solidi nonostante le turbolenze di marzo. Finora questi risultati hanno sottolineato la solidità dell’economia statunitense. Tuttavia, in futuro ci aspettiamo che i benefici derivanti dall’aumento dei tassi di interesse si attenuino e che i crediti deteriorati aumentino, così come dimostrano le riserve aggiuntive delle grandi banche. In effetti, gli impatti di un ciclo di restrizione monetaria senza precedenti e il peggioramento delle condizioni macroeconomiche potrebbero iniziare a pesare non solo sulle banche, ma anche sul più ampio mercato azionario.
Le previsioni sugli utili per azione (EPS) per l’intero anno 2023 sono state già sensibilmente abbassate rispetto al picco raggiunto lo scorso anno. Nonostante questi ribassi, l’attuale consensus suggerisce ancora un rialzo degli utili a partire dal terzo trimestre, che continuerà a crescere fino al 2024. Questo scenario non è tuttavia compatibile con il fatto che molti investitori prevedono una recessione negli Stati Uniti entro la fine dell’anno. Pertanto, sebbene questo trimestre possa non riservare sorprese negative, gli investitori dovrebbero aspettarsi un’ulteriore crescita dei tagli alle stime nei prossimi trimestri.
Dal punto di vista settoriale, a fronte di un peggioramento delle previsioni sugli utili per tutti i settori, il calo più marcato in termini di crescita degli utili è previsto nei settori dell’energia, dei materiali, della sanità e, in misura minore, dell’informatica. Considerando che gli effetti della stretta creditizia si stanno materializzando nell’economia reale, sia la domanda dei consumatori che quella delle imprese potrebbero risentirne.
L’andamento dei consumi
Gli economisti stanno esaminando lo stato di salute dei consumatori per determinare quanto l’imminente recessione possa essere profonda. Finora, i clienti sono stati generalmente in grado di sostenere i prezzi più alti, dal momento che le aziende cercano di trasferire i costi elevati, ma il quadro potrebbe cambiare, con diversi segmenti del mercato che registrano risultati migliori di altri:
Beni di lusso: I consumatori cinesi hanno ripreso a crescere e il settore del lusso ne è uno dei principali beneficiari. La fine della politica del Zero Covid ha costituito una forte spinta per LVMH e Hermès, che di recente hanno registrato ottimi risultati. Per queste aziende, i consumatori cinesi stanno compensando i primi segnali di rallentamento degli Stati Uniti. Inoltre, man mano che il rallentamento degli Stati Uniti si consolida, l’ulteriore accelerazione della domanda cinese dovrebbe controbilanciare l’effetto sugli utili, giocando a favore del settore.
E-commerce: A seguito di un 2022 molto impegnativo, aziende come Amazon dovrebbero vedere le proprie divisioni retail meno sotto pressione, dato che le riduzioni dei costi e gli aumenti dei prezzi potrebbero dare i loro frutti nei prossimi mesi. Inoltre, la fase di assestamento post-Covid sta volgendo al termine: il tasso di penetrazione dovrebbe tornare al ritmo pre-Covid, offrendo al settore venti favorevoli per la crescita a lungo termine. La minaccia maggiore per l’e-commerce rimane la recessione; tuttavia, su base relativa, il segmento dovrebbe resistere meglio del retail fisico grazie ad un incremento della quota di mercato.
Retail: Sebbene lo stato di salute dei consumatori statunitensi sia sostanzialmente buono (l’occupazione è ancora solida, i salari sono in crescita e i risparmi sono al di sopra dei livelli pre-pandemici), alcune tendenze critiche stanno emergendo, in particolare la rapida decelerazione della crescita dei salari che, se dovesse continuare, potrebbe rappresentare un rischio per la seconda metà dell’anno. Pertanto, riteniamo che il contesto globale della vendita al dettaglio sia sfavorevole nel breve termine, nonostante la risoluzione dei problemi legati alle scorte.