“Seppure in questa fase venga data molta enfasi all’inflazione Usa, il mandato della Fed prevede tra le altre cose anche promuovere la massima occupazione. Il mercato del lavoro negli Stati Uniti oggi presenta aspetti di grande interesse che ritengo valga la pena monitorare nei prossimi mesi. Primo fra tutti il livello di disoccupazione che rimane alto presso alcune fasce specifiche della popolazione come alcune minoranze etniche e tra i giovani”. A farlo notare è Maria Municchi, gestore del fodo M&G (LUX) Sustainable Allocation di M&G, che di seguito illustra nel dettaglio la view.
Anche il tasso di partecipazione è nettamente inferiore rispetto a prima della pandemia. Ciò significa che, ad oggi, circa 5 milioni di persone non sono rientrate al lavoro, una situazione che mette in luce una capacità inespressa del mercato. Abbiamo poi visto una crescita dei salari negli ultimi mesi, ma si tratta di un fenomeno ancora circoscritto alla fascia delle remunerazioni più basse e dei dipendenti più giovani.
Osservare il mercato del lavoro americano nel contesto di inflazione attuale sarà importante anche perché rappresenta un elemento di cui la Fed dovrà tenere conto per definire la futura politica monetaria. Allo stato attuale, la banca centrale americana appare intenzionata a promuovere un mercato del lavoro forte, ma anche inclusivo.
Asset allocation
Nel complesso, il contesto attuale è ancora favorevole per gli asset rischiosi, sia dal punto di vista macroeconomico che da quello valutativo. Il contesto macro continua a supportare la crescita, in particolare in quei settori interessati da tendenze strutturali e specifiche, o dalla transizione verso un’economia più pulita.
Per quanto riguarda le valutazioni, attualmente sia le azioni che il reddito fisso presentano qualche difficoltà. Per questo serve molta selettività nei portafogli multi-asset, ma soprattutto un’asset allocation tattica, ossia la capacità di approfittare dei movimenti di mercato a breve termine per cogliere le opportunità disponibili nel momento in cui si presentano. Se l’inflazione resterà sicuramente un argomento centrale nell’anno a venire, è bene individuare le altre possibili sorprese per i mercati.
Riteniamo essenziale mantenere portafogli ben diversificati e a tal fine deteniamo una quota del fondo liquida e conserviamo un’esposizione al segmento dei titoli governativi dei mercati sviluppati a lungo termine, compresi i Treasury a 30 anni.
Concludo con una considerazione su COP26. Dopo due anni di intense trattative, il Patto per il clima di Glasgow fissa le aree principali su cui concentrare l’azione per centrare l’obiettivo di contenere a 1,5 °C l’aumento della temperatura. Su temi come la fine della deforestazione, il finanziamento dei Paesi emergenti e la riduzione graduale dell’uso di carbone si è raggiunto un accordo fra quasi 200 Paesi, un risultato notevole.
Si tratta di un inizio: occorre imprimere una forte accelerazione. Sicuramente è positivo il fatto che i Paesi stanno cominciando ad avere un linguaggio e un’ambizione comuni riguardo al cambiamento climatico, da integrare nelle rispettive politiche nazionali. Gli Stati giocano un ruolo fondamentale per facilitare la transizione verso un’economia più pulita, auspicabilmente in modo più rapido e con una portata più ampia di quanto i protagonisti del mercato siano consapevoli. Se le cose andranno davvero così, alcune aziende sono meglio posizionate di altre per reagire e il nostro ruolo di gestori attivi sarà cruciale nel selezionare i titoli vincenti.