Questa estate riusciremo ad andare al mare? Non è detto

Von Der Leyen: aspettate a prenotare le vacanze

Questa estate andremo in vacanza e nelle nostre località arriveranno turisti dall’estero? Da sempre una delle voci più rilevanti del Pil, l’industria turistica italiana ha subito una doccia scozzese in questi giorni tra speranze per un allentamento delle misure di contenimento e distanziamento sociale e le parole della presidente della Commissione Ue, Ursula Von Der Leyen secondo cui è meglio “aspettare e a prenotare le vostre vacanze”.

Regioni chiedono bonus vacanze o sgravi

Nel frattempo le Regioni, che potrebbero sempre introdurre norme più restrittive se lo riterranno, ma non hanno il potere di allentare le misure che saranno decise dal governo a livello nazionale, avrebbero chiesto al governo un “bonus vacanze” con abbattimento fiscale a sostegno del settore. L’ipotesi è consentire, ad esempio, alle imprese turistiche di trattenere la tassa di soggiorno o di concedere un credito fiscale per i locatari, piuttosto che forme di finanziamento a fondo perduto in conto capitale o abbattimento dell’Imu per il 2020.

Molte le misure da coordinare a tutti i livelli

Sullo sfondo resta anche la necessità di riuscire a coordinare le misure a livello nazionale con quelle decise su base regionale o anche comunale da governatori e sindaci, sinora in ordine sparso. Intanto le aziende, che dal 14 aprile sono potute tornare a effettuare attività di manutenzione e vigilanza, iniziano a studiare come rispettare le misure di distanziamento sociale diradando ad esempio i lettini sull’arenile, e valutano l’introduzione di controlli all’ingresso (anche tramite dispositivi come quelli già studiati da alcune startup) questa estate.

Non sarà l’estate del plexiglas

Sembra ormai tramontata l’idea di separare fisicamente ombrelloni e lettini tramite pareti in plexiglas, si valuta l’approntamento di tunnel igienizzanti ed erogatori di disinfettanti lungo le pedane. Ancora vietati gli spostamenti (anche per chi dovesse completare eventuali tour turistici avviati prima del lockdown), ci sarà da superare in ogni caso il problema dei trasporti visto che per ora la quasi totalità delle compagnie aeree non vola, così come restano in porto le navi da crociera.

Strutture ricettive aperte ma a ritmi ridotti

Alberghi, bed and breakfast e altre strutture ricettive sono aperti e possono lavorare (previa comunicazione ai rispettivi prefetti), ma solo per ospitare persone impegnate in attività funzionali ad assicurare la continuità dei servizi di pubblica utilità e dei servizi essenziali, così come bar e ristoranti all’interno delle stesse strutture ricettive.

Il problema dei rimborsi dei viaggi

Infine, a chi si è visto annullare un viaggio o un soggiorno, le aziende stanno offrendo coupon spendibili per un nuovo viaggio o soggiorno in futuro piuttosto che un rimborso. E’ “una possibile via d’uscita” ai “grossi problemi di liquidità” del settore secondo il Commissario Ue per la Giustizia, Didier Reynders, secondo cui sarà comunque necessario trovare un “punto d’equilibrio tra la tutela dei consumatori e il sostegno al settore”. D’accordo le unioni consumatori, che però chiedono che i coupon possano in seguito essere rimborsati in caso di mancato utilizzo.

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