Negli ultimi tempi i fondi SMID globali a gestione attiva articolo 9 – che combina l’investimento SMID e l’investimento sostenibile allineato agli SDG – hanno avuto un grande peso soprattutto sull’impatto sociale. Nello spazio SMID, infatti, ci sono molti titoli che offrono prospettive di interessanti rendimenti finanziari e possono apportare benefici alla società.
Di questo e molto altro ne abbiamo parlato con Tzoulianna Leventi, portfolio manager del fondo abrdn Global Small e Mid Cap SDG Horizons di Abrdn.
Dottoressa Leventi, com’è andato il 2023 nello spazio SMID?
Nel 2023 il settore delle piccole e medie capitalizzazioni (SMID) ha registrato una buona performance, con una crescita di circa il 5%. Tuttavia, nel 2023 l’attenzione si è concentrata soprattutto sui titoli di maggiori dimensioni, in particolare i Magnifici Sette, che hanno sovraperformato l’universo SMID. Riteniamo tuttavia che sia il momento giusto per guardare a questa asset class a fini di investimento; in particolare considerando che nel quarto trimestre del 2023, le discussioni sull’allentamento dell’inflazione e sui tagli dei tassi di interesse hanno plasmato le dinamiche di mercato, portando a una sostanziale sovraperformance dell’asset class.
Quali sono dunque le prospettive per il 2024?
Le prospettive per il 2024 sembrano promettenti a partire dalle valutazioni, dato che le small cap sono storicamente molto più convenienti rispetto alle controparti a grande capitalizzazione e di solito, durante i periodi di recessione, iniziano a registrare buone performance poco prima della fine della recessione stessa, perché il mercato prevede il miglioramento del ciclo. Inoltre, con l’avanzare dell’anno, le discussioni sui tassi d’interesse e sull’inflazione si evolveranno, influenzando le dinamiche di mercato; tuttavia, l’attuale contesto sembra favorevole agli investimenti SMID. In sintesi, il 2024 presenta un panorama promettente per gli investimenti in SMID e la convergenza di fattori lo rende un momento ideale per prendere in considerazione questa asset class.
E qual è il vantaggio di investire in questa asset class attraverso un fondo Article Nine allineato agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile?
E’ una domanda interessante perché, come ho detto, in primis le aziende SMID hanno storicamente dimostrato un forte potenziale di crescita; in secondo luogo, allineare le aziende agli SDG richiede competenze e risorse, e le aziende più piccole spesso non hanno la capacità di farlo in modo efficace.
I fondi Articolo 9, come Abrdn Global Small e Mid Cap SDG Horizons, mirano a selezionare e ad aiutare le aziende a migliorare il loro allineamento agli obiettivi di sviluppo sostenibile e il loro contributo sostenibile in generale.
Ultimo, ma non meno importante, investire in azioni SMID attraverso un fondo SFDR articolo 9 offre un’opportunità unica di diversificazione: attualmente, a livello globale, il 95% dei flussi di capitale nei fondi articolo 9 è destinata alle strategie large cap, mentre i fondi SMID ricevono meno attenzione. Allocare una parte del capitale ai titoli SMID, offre dunque una diversificazione rispetto alle large cap e la possibilità di diversificare tra diversi segmenti di mercato, riducendo il rischio di concentrazione.
Qual è il vostro approccio di investimento?
Il fondo è allineato agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, con l’obiettivo di individuare le società che corrispondono a ciascuno di questi 17 obiettivi. Applichiamo inoltre un quadro di riferimento che allinea gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile con quelli che definiamo pilastri. Questo ci permette di osservare varie tendenze, come ad esempio aspetti sociali quali l’occupazione e l’istruzione. Possiamo anche identificare le società di energia sostenibile che contribuiscono all’aumento delle energie rinnovabili rispetto alle tecnologie basate sui combustibili fossili.
E per quanto riguarda le attività di engagement?
Trovo affascinante collaborare con le società più piccole perché, come asset class, operano con meno risorse rispetto alle loro controparti più grandi. La nostra capacità di creare valore risiede nel nostro engagement attivo con queste società. Il nostro team segue un processo meticoloso, focalizzandosi esclusivamente sulle società in cui possiamo davvero fare la differenza.
Questo processo di engagement è costruito su tappe prestabilite che monitoriamo annualmente. Gli argomenti che approfondiamo ruotano spesso intorno alle questioni di governance e alle pratiche di disclosure, adattate al contesto unico di ogni azienda. Si tratta di uno sforzo esaustivo e continuo, che produce risultati tangibili. Mentre le grandi aziende dispongono delle risorse e delle dimensioni necessarie per la trasformazione, sono gli attori più piccoli a tessere l’intricato tessuto del cambiamento.
Sappiamo che la vostra società investe in aziende italiane allineate con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Potrebbe parlarcene?
Un esempio significativo è quello di Recordati, una società italiana di piccola capitalizzazione che si occupa di produzione, sviluppo e ricerca farmaceutica. Il suo impegno verso gli SDGs scaturisce dall’attenzione alle malattie rare, in particolare nel campo dell’oncologia. A differenza delle grandi aziende, che tendono a non investire o a esporsi alle malattie rare a causa delle dimensioni ridotte del mercato rispetto a patologie più diffuse, Recordati adotta un approccio diverso.
Queste malattie non trasmissibili rappresentano una nicchia di mercato, ma il loro impatto sulle persone colpite è profondo. La missione di Recordati è fornire trattamenti per queste malattie eccezionalmente rare, salvando così vite umane. Questo impegno si allinea perfettamente con il Traguardo 3.4 degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, che mira a garantire l’accesso a un’assistenza sanitaria di qualità per tutti.
Un altro esempio di rilievo è Brunello Cucinelli, un nome che risuona sia nel campo della moda che in quello delle pratiche imprenditoriali etiche. A motivare Cucinelli sono i ricordi intensi della vita lavorativa di suo padre. Egli ha assistito in prima persona al carico emotivo causato dalla mancanza di rispetto da parte dei datori di lavoro nei confronti di suo padre sul posto di lavoro. Spinto da questa esperienza, Cucinelli ha intrapreso una missione di vita: non solo fondare un’azienda, ma crearne una che attribuisca un valore immenso ai suoi dipendenti. Egli chiama questo approccio “capitalismo umanistico”.
Oggi Brunello Cucinelli applica condizioni di lavoro eccezionali, promuove opportunità di sviluppo per i dipendenti in modo innovativo. La sua azienda opera a Solomeo, lontano dalle grandi città, dove investe in persone – alcune non laureate – che altrimenti dovrebbero andare altrove per trovare un impiego, e le paga per studiare nell’accademia di arti e mestieri che ha sviluppato a Solomeo.
Ma l’impegno di Cucinelli non si ferma qui. Le sue spese e i suoi sforzi di espansione sono incentrati sui dipendenti e sulle loro famiglie, attraverso investimenti nelle risorse della comunità locale, tra cui biblioteche e centri medici. Durante l’apice della pandemia di Covid, queste iniziative sono state ancora più cruciali.