Pubblichiamo di seguito un comunicato a firma Adiconsum che riguarda i recenti sviluppi del caso Eurovita.
Mancano quattro giorni (31 marzo 2023) alla scadenza disposta da IVASS relativamente al termine del commissariamento della compagnia EUROVITA S.p.A., a seguito del quale è stata disposta la sospensione della facoltà dei contraenti di esercitare i riscatti dei contratti di assicurazione e di capitalizzazione. Al momento la sospensione ha effetto ex nunc ovvero dalla data di pubblicazione dell’avviso e non riguarda le richieste di riscatto ante 6 febbraio 2023 ed i Fondi Pensione.
Ricordiamo che lo stop ai rimborsi delle polizze accese con Eurovita SpA è stato disposto da Ivass, per arginare la fuga della clientela ed un conseguente “smottamento” del capitale della compagnia a danno dei risparmiatori.
È la prima volta che in Italia una compagnia assicurativa vita viene commissariata.
Adiconsum ritiene indispensabile che sia IVASS che la politica, diano adeguate risposte ai più di 350.000 clienti che hanno investito in prodotti ritenuti “sicuri” e non speculativi quali le polizze vita.
Serve trasparenza sulla effettiva situazione patrimoniale della compagnia, così come è importante sapere se esiste un piano di salvataggio, quali tempi prevede e che tipo di sacrifici si intende richiedere ai clienti.
I prodotti assicurativi sono stati distribuiti da consulenti finanziari (più di 6.500), da agenti assicurativi e da migliaia di sportelli di numerose banche. È quindi anche importante capire che tipo di responsabilità contrattuali hanno gli intermediari distributori nei confronti dei sottoscrittori di polizze.
Adiconsum ritiene che l’unico modo per evitare il panico sia quello di fare chiarezza: dopo due mesi di blocco dei riscatti, i risparmiatori coinvolti hanno bisogno di certezze.
Bene, quindi, l’accoglimento della nostra pressante richiesta, avanzata in più occasioni, di messa in amministrazione straordinaria di Eurovita SpA con l’attuale commissario Alessandro Santoliquido, per la ricerca di partner che possano subentrare e/o rilevare i rami d’azienda.
Ad avviso di Adiconsum, per risolvere definitivamente tale delicata vicenda, è urgente coinvolgere le Associazioni dei Consumatori del CNCU (Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti), quali soggetti istituzionalmente deputati alla tutela dei risparmiatori, perché possono fare da collegamento rispetto a ciò che sta accadendo.