Come riportato qualche giorno fa dal sito di Assogestioni, il governo Draghi ha presentato il Disegno di legge di bilancio dello Stato con un’importante novità che riguarda il mondo del risparmio gestito. La Manovra 2022 approvata dal Consiglio dei Ministri prevede infatti il potenziamento dei Piani individuali di risparmio tramite l’innalzamento della soglia di investimento oggetto di fiscalità agevolata.
Come noto, il PIR non costituisce uno strumento finanziario, ma semplicemente un “contenitore” nel quale possono essere conferite, entro determinati limiti quantitativi, somme o valori da destinare ad investimenti in strumenti finanziari (oltre che in disponibilità liquide) nel rispetto di determinati vincoli di investimento e di un periodo minimo di detenzione di 5 anni degli strumenti finanziari nel piano. Il beneficio riconosciuto agli investitori – in primo luogo persone fisiche, ma anche Casse di previdenza e fondi pensione, seppure con limiti differenziati – è rappresentato da un regime di esenzione dei redditi di natura finanziaria derivanti dagli strumenti finanziari detenuti nel piano.
La disposizione contenuta nell’articolo 7 del disegno di legge di Bilancio modifica la norma originaria del 2017 che aveva introdotto i PIR, aumentando da 30 mila a 40 mila euro il limite di investimento annuo e, da 150 mila a 200 mila euro il limite complessivo.
In un passato recente, analoga modifica ad opera del cd. decreto “Agosto” (il decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104), aveva innalzato il limite di investimento annuo per i PIR Alternativi da 150 mila a 300 mila euro.
Le due misure hanno contribuito ad aumentare l’attenzione verso allocazioni del risparmio orientate al lungo termine e, allo stesso tempo, in grado di supportare la crescita dell’economia reale.
In particolare, i PIR ordinari hanno l’obiettivo di canalizzare il risparmio delle famiglie verso il sistema paese tramite l’investimento in strumenti finanziari di imprese “radicate sul territorio italiano”. I PIR alternativi, sono più specificamente rivolti a convogliare il risparmio privato verso le piccole e medie imprese italiane.
La manovra approvata dal Consiglio dei Ministri affronterà ora l’iter parlamentare per l’esame e la definitiva approvazione.