Sono otto, come riporta La Repubblica, le compagnie che hanno firmato durante il G20 l’allenaza “emissioni zero”: la Net Zero insurance alliance.
Philippe Donnet, ceo di Generali, ha presentato la scorsa domenica a Venezia in veste di ambasciatore del settore assicurativo. L’evento chiudeva il summit dei grandi del mondo, l’impegno dell’industria assicurativa e riassicurativa ad accelerare verso la transizione energertica a livello globale. L’industria assicurativa, solo in Europa, consta 11 mila miliardi di asset gestiti, circa 700 dei quali di pertinenza del Leone di Trieste. L’impegno ha quindi anche una giustificazione dimensionale.
Le assicurazioni che formano la compagnia delle emessioni zero sono le seguenti: Axa, che ha anche la presidenza dell’alleanza, Generali, Allianz, Aviva, Munich Re, Scor, Swiss Re e Zurich.
“Come Generali”, dichiara Donnet, “ci siamo già impegnati ad avere portafogli di investimenti a emissioni zero entro il 2050 attraverso la partecipazione alla Net Zero asset owner alliance, e ora andiamo oltre con l’impegno rispetto al portafoglio assicurativo e riassicurativo. Ciò significa che usciremo, cancelleremo l’esposizione ad alcuni rischi legati al carbonio e aumenteremo invece la sottoscrizione di rischi green e sostenibili”.
In relazione agli investimenti, sottolinea Donnet, Generali aveva già mosso alcuni passi. L’obiettivo era effettuare entro il 2020 nuovi investimenti green per 4,5 miliardi target già superato a 6 miliardi e ora il gruppo ha deciso di realizzarne altri per 8,5-9,5 miliardi entro il 2025.