Etf: le dinamiche dei flussi a ottobre

Dal BlackRock ETP Landscape Report mensile emergono le principali evidenze:

  • Flussi stabili: nel mese di raccolta globale degli ETP ottobre ha registrato afflussi per 66 miliardi di dollari, in linea con i 65,7 miliardi di dollari di agosto e i 65,5 miliardi di dollari di settembre.
  • Il reddito fisso supera l’azionario: i flussi azionari sono scesi dai 52,7 miliardi di dollari di settembre ai 34,3 miliardi di dollari di ottobre, mentre gli acquisti sul reddito fisso (FI) sono quasi raddoppiati da 15,5 miliardi di dollari a 30 miliardi di dollari. Per entrambe le asset class, i flussi sono stati ampiamente in linea con i livelli medi mensili di quest’anno (36,9 miliardi di dollari per l’azionario e 26,1 miliardi di dollari per il reddito fisso).
  • Su tutta la curva: dopo un calo degli acquisti sui tassi statunitensi a lungo termine e un aumento degli afflussi sulle esposizioni a breve termine in agosto e settembre, nel mese di ottobre i flussi sono stati equamente suddivisi tra breve e lungo termine (rispettivamente 12,6 miliardi di dollari e 10,4 miliardi di dollari).

Un alto tasso di acquisti

La ripresa dei flussi obbligazionari è stata trainata da un’accelerazione degli acquisti sui tassi, con 30,4 miliardi di dollari in ingresso – il massimo da marzo (35,2 miliardi di dollari) e quasi il doppio rispetto ai 16,9 miliardi di dollari di settembre. Gli ETP sui tassi statunitensi hanno raccolto la maggior parte degli afflussi (29 miliardi di dollari), mentre 0,9 miliardi di dollari sono stati investiti negli ETP sui tassi europei (di cui 0,7 miliardi di dollari nelle esposizioni ampie e 0,2 miliardi di dollari nelle esposizioni a singoli Paesi).

Come nel 2022, anche quest’anno gli ETP europei core (Germania e Francia) sono stati i preferiti dagli investitori in ETP alla ricerca di un’esposizione ai tassi dell’area dell’euro, con flussi cumulati di 1,4 miliardi di dollari da inizio anno – sulla buona strada per il record annuale e significativamente superiori agli 0,2 miliardi di dollari aggiunti agli ETP sui titoli di Stato periferici italiani e spagnoli. I deflussi dal debito dei mercati emergenti hanno subito una progressione, con vendite per 3,2 miliardi di dollari in ottobre, il mese con il maggior deflusso da settembre 2022.

La duration

Analizzando in particolare il segmento dei tassi, l’andamento dei flussi di ottobre è stato simile a quello osservato tra aprile e luglio, con una raccolta di 24,2 miliardi di dollari per le esposizioni a lungo termine contro 4,2 miliardi di dollari di quelle a breve termine. La tendenza si è brevemente invertita tra agosto e settembre, con 13,8 miliardi di dollari aggiunti alle esposizioni a breve termine contro 5,5 miliardi di dollari di quelle a lungo termine. In ottobre, gli acquisti su tutta la curva sono stati per lo più equamente ponderati, con 10,4 miliardi di dollari per il lungo termine contro 12,6 miliardi di dollari per il breve termine.

A livello di ETP sul credito, i deflussi dall’investment grade (IG) hanno avuto un’accelerazione in ottobre, con 4,6 miliardi di dollari di vendite, mentre i deflussi dall’high yield (HY) sono stati di 5 miliardi di dollari. Da agosto i deflussi dall’investment grade da agosto provengono sono stati concentrati principalmente sulle esposizioni in USD, con fuoriuscite pari a 8,4 miliardi di dollari dei 15 miliardi raccolti tra gennaio e luglio. I flussi IG in Euro si sono dimostrati più resilienti: da agosto le fuoriuscite sono stati di 2 miliardi di dollari, di cui 1,5 miliardi in ottobre, rispetto ai 10,2 miliardi di dollari aggiunti tra gennaio e luglio.

Favorito l’azionario giapponese

A livello regionale, le esposizioni statunitensi hanno guidato i flussi azionari, con 24,3 miliardi di dollari in ingresso. Tuttavia, la raccolta azionaria di ottobre è stata contraddistinta da due tendenze. In primo luogo, si sono registrati deflussi netti dai mercati emergenti (EM) (-1,7 miliardi di dollari) per la prima volta dal secondo trimestre del 2021. In secondo luogo, si è registrato un timido ritorno all’azionario europeo (0,4 miliardi di dollari), dopo sei mesi consecutivi di deflussi per complessivi di 10,5 miliardi di dollari.

I flussi verso gli ETP azionari europei sono stati trainati dai fondi quotati nell’area EMEA (2,3 miliardi di dollari), compensando i deflussi di 1,9 miliardi di dollari dai fondi quotati negli Stati Uniti. Le esposizioni europee allargate sono state tra le favorite (0,5 miliardi di dollari), con i maggiori afflussi da maggio di quest’anno. Tra i singoli Paesi europei, a guidare sono stati la Svizzera (0,3 miliardi di dollari) e il Regno Unito (0,2 miliardi di dollari).

Nel frattempo, in ottobre è proseguito l’acquisto di ETP azionari giapponesi, con un’aggiunta di 3,6 miliardi di dollari, di cui 0,9 miliardi di dollari sono confluiti negli ETP quotati in EMEA, registrando i maggiori afflussi da giugno e compensando i deflussi di 0,7 miliardi di dollari registrati a settembre. Il momentum dei flussi verso i titoli quotati negli Stati Uniti sembra essere passato in secondo piano, con acquisti piatti a settembre e ottobre.

Per quanto riguarda le esposizioni di precisione, l’energy e il settore tech hanno continuato a guidare i flussi degli ETP settoriali, rispettivamente con 3 miliardi di dollari e 1,6 miliardi di dollari di afflussi. I titoli finanziari hanno invece registrato il terzo mese consecutivo di deflussi a livello globale (-2,4 miliardi di dollari), guidati dalla vendita delle esposizioni statunitensi (-3,2 miliardi di dollari), che hanno registrato i maggiori deflussi dal settembre 2022. In controtendenza invece i titoli finanziari giapponesi, con afflussi di 1,9 miliardi di dollari aggiunti nell’ultimo anno, superando già la raccolta dell’intero 2022 (1,5 miliardi di dollari) e 2021 (1,2 miliardi di dollari).

Laura Cooper, Senior Investment Strategist di iShares EMEA presso BlackRock, ha commentato: “Nonostante l’attuale crisi dei tassi, nel mese di ottobre abbiamo assistito ad una significativa ripresa dei flussi verso gli ETF obbligazionari governativi, raddoppiando quelli di settembre. La maggior parte di questi flussi si è diretta verso i Treasury statunitensi, con acquisti equamente suddivisi tra le esposizioni a lungo e a breve termine. Dopo mesi di preferenza sulla parte lunga della curva dei tassi sui Treasury USA, gli investitori hanno ampliato sempre più le posizioni di duration sui treasury in seguito al forte ribasso, in linea con il nostro recente upgrade tattico da lunghi a neutrali”.

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