Banca Mediolanum, cosa rende davvero valido un portafoglio di investimento

“Cosa rende davvero valido un portafoglio di investimento?”. A questa domanda, lanciata dai propri canali social, ha risposto Alberto Lionello Martini, head of wealth management di Banca Mediolanum.

“Domanda semplice, risposta altrettanto semplice; anzi no, in realtà molto complicata. La risposta semplice è l’efficienza e quindi un portafoglio ottimizzato sullo spettro rischio-rendimento secondo il concetto di frontiera efficiente sviluppato da Markowitz negli anni ’50. Rimane però una domanda: qual è il giusto livello di rischio assumibile? L’efficienza è infatti assolutamente necessaria, ma non è sufficiente per creare un buon portafoglio” si legge.

“Un buon portafoglio deve essere anche efficace nel raggiungere gli obiettivi che l’investitore si era inizialmente prefissato, non soltanto per battere un benchmark. Ma la maggioranza dei clienti non conosce la propria vera propensione al rischio in relazione ai propri reali obiettivi di vita. Conosce in qualche forma il “rischio-finanziario”, ma ben poco il “rischio-opportunità”, quello cioè di non realizzare il proprio progetto. Se però tornassimo al patto originale tra consulente e cliente, il buon portafoglio sarebbe invece proprio quello che lo ha aiutato a raggiungere gli obiettivi inizialmente stabiliti. Un buon portafoglio deve poi essere anche sostenibile: se l’investitore non riesce a mantenere la propria strategia a lungo termine a causa della sua scarsa tolleranza al rischio, il suo portafoglio non è adatto a lui, non importa quanto efficiente possa essere. Infine, un buon portafoglio riflette i valori dell’investitore e cioè quanto effettivamente conta davvero per lui, quanto è determinato a essere coerente rispetto ai suoi reali obiettivi” continua il manager.

“L’investimento basato sugli obiettivi mira quindi a migliorare il comportamento degli investitori e ad aumentare le loro probabilità di successo. Crea vantaggi come:

  • un hashtagbenchmark molto personale : per aiutare le persone a capire se sono sulla buona strada.
  • un portafoglio davvero personalizzato : l’obiettivo non è superare l’indice S&P 500, ma consentire il raggiungimento dei propri obiettivi personali.
  • un antidoto alla caccia ai rendimenti : la consapevolezza dei propri obiettivi può aiutare a frenare comportamenti scorretti, come la continua ricerca di rendimenti a breve termine a scapito dei risultati a lungo termine.
  • una motivazione efficace : le persone sono più impegnate e concentrate se hanno obiettivi importanti per loro, ben specificati e realistici.

Per evolvere da consulente “finanziario” a consulente “personale” occorre pertanto aiutare i propri clienti a comprendere meglio se stessi e ciò che li motiva. Per rendere gli obiettivi finanziari più personali, gli investitori devono essere in grado di esprimere chiaramente dove vogliono andare. Bisogna indurli a rispondere alla domanda “Che cosa ci devi fare davvero (con il tuo denaro)?”. Una domanda non sempre facile alla quale rispondere, ma che apre un mondo intero di opportunità”.

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