Banca Generali: risultati trimestrali migliori delle stime

Il CdA di Banca Generali ha approvato i risultati consolidati al 31 marzo 2024.

Il primo trimestre del 2024 si è chiuso con un utile netto consolidato di 122 milioni di euro, in aumento del 47% rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno.

Il risultato beneficia della forte crescita delle masse gestite e amministrate per conto della clientela che hanno raggiunto il nuovo massimo assoluto di 96,8 miliardi di euro, in aumento del 13% rispetto al primo trimestre del 2023.

Viene confermata poi l’attenzione alla redditività ricorrente, frutto del lavoro di sviluppo delle commissioni ricorrenti, della diversificazione dell’offerta e della gestione attenta dei costi operativi, che non sacrifica l’innovazione tecnologica e i progetti strategici, pur mantenendo un fermo presidio di fronte alla dinamica inflattiva. L’utile netto ricorrente si è infatti attestato a 82 milioni, in aumento del 6% su base annuale.

Sul risultato ha influito positivamente anche la ripresa dei mercati finanziari, in particolare quelli azionari che hanno spinto l’utile variabile a 40 milioni (a fronte dei 6,1 milioni realizzati nel primo trimestre 2023), in scia alla performance netta generata dagli investimenti nel periodo.

Il margine di intermediazione è salito a 256,6 milioni contro i 193,2 milioni del primo trimestre 2023. Il risultato ha beneficiato del forte contributo del margine finanziario (83,9 milioni, +12,0%) e delle commissioni nette ricorrenti (118,3 milioni, +4,5%).

Nello specifico, il margine d’interesse è aumentato del 12% a 79,4 milioni, per effetto del miglioramento dei rendimenti degli attivi finanziari che hanno potuto contare su una strategia incentrata sul reddito fisso con una duration sempre molto corta (1,1 anno) e su tassi superiori al passato.

Le commissioni lorde ricorrenti sono cresciute del 7,9% a 256,8 milioni, con le seguenti dinamiche:

‒ le commissioni di investimento sono aumentate del 4,7% a 219,1 milioni, beneficiando della ripresa delle commissioni lorde di gestione (207,3 milioni, +3,7%) e dell’accelerazione della componente legata alla consulenza evoluta (11,8 milioni, +25,4%);

‒ le altre commissioni ricorrenti (bancarie, di negoziazione e d’ingresso) sono salite del 30,7% a 37,8 milioni, beneficiando del forte aumento dei volumi nel risparmio amministrato del periodo e delle molteplici iniziative di diversificazione dall’offerta di prodotti e servizi lanciate negli ultimi anni.

A queste voci si è aggiunto il contributo dalle commissioni variabili, pari a 54,4 milioni nel periodo (5 milioni nel primo trimestre 2023), per effetto dell’andamento positivo dei mercati e della performance netta generata per i clienti.

I costi operativi sono stati pari a 68,3 milioni (+7,2% nei 12 mesi), di cui 1,5 milioni legati ad oneri straordinari. I costi operativi ‘core’ sono invece stati pari a 61 milioni, (+6,3% a/a), mostrando una dinamica in linea con la guidance del piano triennale 2022-2024.

L’incidenza dei costi operativi sulle masse totali è scesa a 28bps (30bps a fine 2023), mentre il Cost/Income ratio, rettificato per le componenti non ricorrenti quali le commissioni variabili, è risultato pari al 33,0% (34,9% a fine 2023 e 33,2% nel primo trimestre 2023), confermando in entrambi i casi un miglioramento su livelli da best practice del settore.

Nel trimestre sono stati contabilizzati accantonamenti, contributi ai fondi bancari e rettifiche di valore nette per 27,6 milioni contro i 15,1 milioni dello scorso anno. La variazione tiene conto dell’integrale stanziamento del contributo al fondo Interbancario di tutela depositi (FITD) pari a 10,4 milioni contro i 6 milioni contabilizzati nel corrispondente periodo dello scorso esercizio a favore dell’ultima quota del Fondo di Risoluzione unico (Single Resolution Fund). Si rileva inoltre un netto incremento degli accantonamenti ai fondi attuariali saliti a 5,1 milioni (-1,3 milioni nel 1Q 2023) per le dinamiche legate alla crescita dei portafogli e per la riduzione del tasso di attualizzazione.

Il tax-rate del periodo si è attestato a 24,2%, in calo rispetto al 27,4% del corrispondente periodo dello scorso anno, principalmente per l’aumento dell’incidenza del risultato realizzato da giurisdizioni estere legato alla maggiore componente di commissioni variabili.

A livello patrimoniale, Banca Generali conferma la solidità dei propri parametri regolamentari con il CET1 ratio al 20,0% e il Total Capital ratio (TCR) al 21,2%. I coefficienti patrimoniali sono aumentati di 2,2 punti percentuali rispetto ai livelli di fine 2023; di cui 1,5 punti percentuali legati all’ottimizzazione dell’analisi delle garanzie date come collaterale nell’attività di credito.

La raccolta

Le masse totali gestite e amministrate per conto dei clienti da Banca Generali sono cresciute del 12,6% a 96,8 miliardi di euro a fine marzo, raggiungendo un nuovo massimo storico (+4,3% da inizio anno). Il risultato è stato trainato dai solidi volumi nella raccolta netta e della performance positiva degli attivi con la ripresa dei mercati quest’anno.

Nello specifico, gli Assets under Investment hanno registrato un incremento nel primo trimestre del 2024 del 3,8% a 65,3 miliardi, arrivando a rappresentare il 67,5% delle masse totali. Tale progresso è stato favorito dalla crescita delle soluzioni gestite a 44,9 miliardi (+4,1% da inizio anno). Tra queste, si segnalano i contenitori finanziari (11,1 miliardi, +5,6% da inizio anno) e i fondi di casa (10,7 miliardi, +5,6% da inizio anno), entrambi prodotti gestiti in-house nel gruppo Banca Generali. Alla crescita degli Assets under Investment ha inoltre contribuito il positivo risultato degli attivi AUC e Banking in consulenza evoluta, che si sono attestati a 5,9 miliardi, in aumento dell’8,4% da inizio anno.

Gli Altri Attivi sono risultati pari a 31,5 miliardi, in rialzo del 5,2% da inizio anno per la crescita dei Conti Amministrati (AUC) non legati a consulenza evoluta, a fronte di Conti Correnti sostanzialmente stabili. I Conti Amministrati non legati a consulenza evoluta hanno raggiunto i €21,7 miliardi a fine marzo (+8,3% da inizio anno), mostrando una normalizzazione nel trend di reimpiego della liquidità in eccesso in titoli obbligazionari.

Si precisa infine che, complessivamente, le masse in Consulenza Evoluta a fine marzo ammontavano a 10,1 miliardi (+28,3% a/a, +5,0% da inizio anno), corrispondenti ad una incidenza sulle masse totali del 10,4% (dal 10,3% di fine 2023).

L’ad e direttore generale Gian Maria Mossa ha commentato: “Un risultato molto forte frutto della crescita in tutte le principali aree di business, confermata anche dagli ottimi risultati commerciali di aprile. Stiamo intercettando la progressiva ripresa della domanda di consulenza e diversificazione grazie alla vicinanza dei nostri banker e alla qualità della nostra offerta, in continuo aggiornamento, come dimostrano i numeri in ascesa delle soluzioni di investimento e i flussi positivi dalla nostra sicav Lux IM. La recente nuova organizzazione della rete sta creando nuove opportunità e facilitando la valorizzazione delle competenze, a vantaggio anche delle politiche di reclutamento che ci vedono protagonisti come polo catalizzatore di talenti. Abbiamo nel mirino i target del piano triennale e stiamo gettando le basi per aprire un nuovo importante ciclo di crescita forti del nostro rapporto privilegiato con le aziende e gli imprenditori, oltre che dell’impegno nei dati e nello sviluppo di nuovi canali commerciali”.

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