Consulenti, frustrati ma vincenti

A cura di Maria Grazia Rinaldi

Diversi sono i fattori che possono farci sentire frustrati, e non realizzati. Accade di sentirci frustrati per esempio, quando ci percepiamo incapaci di raggiungere un  obiettivo o quando sentiamo quella sensazione di essere stati trattati ingiustamente da qualcuno nel quale abbiamo riposto la nostra fiducia. La frustrazione, se non gestita, può avere un impatto negativo sulla nostra qualità di vita ma soprattutto sulla nostra salute mentale e fisica. Le conseguenze possono essere di sentirsi più stressati, più arrabbiati, più tristi con noi stessi e con il mondo esterno a noi. Prendere atto di cosa sentiamo è il primo passo per gestire la frustrazione. C’è una serie di cose che possiamo fare per gestirla e non subirla. Innanzitutto è fondamentale fermarsi e chiedersi: qual è la reale causa della frustrazione? Perché mi sento così? Cos’è accaduto? Come ho interpretato gli eventi? Solo dopo aver dato delle risposte a queste domande possiamo trovare dei modi per affrontare la situazione che ci fa stare male.

Esperienza comune

Dal punto di vista psicologico, la frustrazione è un’esperienza emotiva comune, che si verifica soprattutto quando ci sono degli ostacoli che ci impediscono di raggiungere un obiettivo desiderato. È importante leggere la frustrazione non soltanto in chiave negativa. La frustrazione è un importante segnale di allarme che racconta che in questo momento non siamo felici. La psicologia ci insegna a prestare attenzione a come interpretiamo e pensiamo ai nostri ostacoli, o problemi. Come ce lo immaginiamo nella nostra mente il problema, quando ci sentiamo frustrati? Se viviamo un problema come un ostacolo insormontabile, ci sentiremo ovviamente più frustrati, con meno risorse emotive a disposizione. Al contrario, se lo vediamo come una sfida da superare, ci possiamo sentire meno frustrati e più motivati a uscire dallo stato di empasse. In quest’ottica lavorare sul cambiamento delle nostre cognizioni, percezioni e atteggiamento mentale è il primo passo per gestire al meglio la frustrazione. La psicologia ci viene in soccorso con una serie di studi scientifici che sostengono come possiamo trasformare la frustrazione in opportunità.

Trovare un alleato

Uno studio pubblicato sulla rivista Psychological Science ha dimostrato che le persone che provano un’alta frustrazione sono più motivate a raggiungere i loro obiettivi. Questo accade quando la frustrazione viene sfruttata come stimolo per l’azione. Diventiamo così, proattivi di fronte alla frustrazione generando nuovi modi di pensare e di vedere il mondo, e di approcciarci al problema. La frustrazione in questa ottica diventa una alleata, ci aiuta ad imparare dagli errori e a crescere come persone. Quando ci sentiamo frustrati quindi, evitiamo di avvilirci e di perdere la pazienza. Fermiamoci un secondo, cercando di capire come riallineare le nostre attività e i nostri obiettivi in funzioni dei nostri valori. Quando siamo frustrati non ci rimane che fare una cosa: ripartire da noi stessi. In conclusione, la frustrazione può diventare un’opportunità per imparare, per crescere e per evolverci come individui. Più che arrabbiarci quando ci sentiamo frustrati dovremmo amarci e capire che è un momento di passaggio verso una rinascita.

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