Da bancario a consulente, ecco come non avere spiacevoli sorprese

Pubblichiamo di seguito una mail inviataci da una nostra lettrice che fa il punto sugli elementi chiave per avviare al meglio la professione di consulente finanziario nel caso si provenga dal mondo bancario.

Da due anni gestisco il progetto On boarding che ha l’obiettivo di fornire ai bancari che desiderano entrare in una rete di consulenza finanziaria tutte le informazioni necessarie  per conoscere la professione e poter  valutare la mandante con la giusta consapevolezza. Nel percorso affrontiamo anche l’analisi delle skill necessarie per affrontare questo cambiamento.

Con  circa la metà delle Persone con cui ho avuto il piacere di dialogare abbiamo condiviso che restare in banca fosse la scelta migliore. Talvolta questa soluzione è derivata da un’attenta valutazione del proprio mercato potenziale ma non solo. Spesso è emersa una insufficiente motivazione alla libera professione ed alla proattività, oppure una resistenza famigliare dovuta ad esperienze imprenditoriali pregresse deludenti o altri personalissimi aspetti condizionanti.

Prendere consapevolezza profonda della professione e delle caratteristiche che la contraddistinguono richiede tempo, un tempo che non sempre viene investito dai candidati e dai reclutatori, questo fa sì che si compiano scelte affrettate.

Gli errori che ho visto più spesso fare da parte dei candidati sono:

Di contro gli errori più frequenti dei reclutatori sono:

In conclusione di fronte a scelte di vita di tale portata occorre investire tempo per non avere spiacevoli sorprese dopo.

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