Consulenti, attenzione all’influencer

Sono quasi sempre giovani, vestono in maniera informale, sono disinvolti di fronte alle telecamere e hanno molta comunicativa. E si rivolgono soprattutto a chi ne sa poco di finanza e vuole capirne un po’ di più, per far fruttare al meglio i propri risparmi. Benvenuti nel mondo degli influencer finanziari (o fin-influencer), un fenomeno che nell’universo sconfinato dei social network sta diventando sempre più pervasivo e sta conquistando l’attenzione di centinaia di migliaia di utenti. È un fenomeno a cui l’industria dei servizi finanziari guarda con un misto di interesse e preoccupazione ma con cui dovrà probabilmente confrontarsi negli anni a venire, per non correre il rischio di rimanere spiazzata di fronte a un’innovazione dirompente. Navigando tra le principali piattaforme social, da Facebook a TikTok, passando per YouTube, Instagram e Twitter, si trova un po’ di tutto: sedicenti esperti che parlano di azioni, bond e criptovalute, trader di fama che illustrano le loro tecniche di negoziazione, giovani diplomati o laureati che spiegano le borse e la finanza ai loro coetanei o a chi vuole partire dall’Abc, bravi comunicatori che fanno buona educazione finanziaria ma anche tanti cialtroni senza titoli o veri e propri truffatori. Difficile dunque orientarsi in questo mare magnum di post, videoclip, reel e dirette streaming.

Esercito di follower

BLUERATING ha compiuto un viaggio in questo mondo, esplorando i profili social di alcuni fin-inluencer con migliaia e migliaia di follower. Son ben 233mila (il dato è aggiornato al 26 marzo), gli utenti iscritti al canale di Pietro Michelangeli, giovanissimo youtuber che ha anche un profilo su Instagram con circa 40mila follower e si presenta su internet come financial analyst e ceo di Analitica, una sigla che sul web fa riferimento alla Moat srl, società con sede a Vimercate (MB). Sul sito di Analitica, nel novembre scorso si potevano acquistare tre corsi online su come investire in Cina, alla “modica” cifra (si fa per dire) di 297 euro, scontata rispetto a un prezzo di listino di 497 euro. Nello stesso sito, è in vendita anche un portafoglio di investimento che si chiama All Weather e che, come suggerisce il nome, è progettato per resistere a qualsiasi turbolenza dei mercati. Si tratta di un adattamento studiato per gli investitori italiani dei portafogli di Ray Dalio, noto guru statunitense degli hedge fund. Prezzo: 79 euro pagabili online con carta di credito, una somma che  consente anche di vedere i video- commenti sui mercati dello stesso  Michelangeli. Tra gli youtuber che hanno conquistato decine di migliaia di adepti su internet c’è anche Alessandro Autiero, che si dichiara esperto in influencer marketing e divulgatore di temi finanziari e di business. Quali temi? Tra i suoi argomenti preferiti, oltre alle criptovalute, c’è indubbiamente l’intelligenza artificiale (AI). In un clip recente Autiero spiega che “guadagnare con l’AI non è difficile” ed esiste un metodo che può far guadagnare la bellezza di 20 euro ogni 10 minuti, corrispondenti a oltre 400 euro il giorno. Una meraviglia. Tra i commenti alla clip non mancano però gli scettici: “Sì, ma la ciccia del video quale sarebbe?”, scrive un utente che si identifica con la sigla G.L.e aggiunge: “Le cifre che hai messo, tra l’altro al centesimo, come sono calcolate?”, Eppure, anche se G.L. è scettico, il successo di Autiero sembra certificato dai numeri. Al suo canale ci si può abbonare a pagamento, sborsando 1,99 euro al mese come semplice supporter o 4,99 euro se il profilo scelto è quello di “supporter pro”. Al 26 marzo scorso, risultavano iscritti oltre 94mila utenti mentre nel profilo su TikTok di questo giovane influencer i numeri sono davvero da capogiro: ben 465mila follower. Ancor più da capogiro sono i numeri del canale YouTube (gratuito) di Marcello Ascani, che non parla solo di investimenti finanziari ma di soldi più in generale. Ha circa 700mila iscritti. Fondatore dell’agenzia Flatmates, Ascani si presenta così agli utenti: “Racconto la mia vita su YouTube cercando di essere utile agli altri! Classe 1997, romano e diplomato al liceo artistico. Sono un buon esempio per i vostri figli”. Di sicuro non gli manca l’intraprendenza ma per gestire il portafoglio si affida ai servizi di robo-advisory, cioè di consulenza finanziaria “robotizzata” basata su  algoritmi, offerta da Moneyfarm e Tinaba. In una clip che ha ricevuto sinora oltre 100mila visualizzazioni, Ascani mostra come sono andati gli investimenti con questi due gestori patrimoniali, ma aggiunge anche una panoramica su suo portafoglio personale investito attraverso il broker Degiro.

Imprenditore a Dubai

Tra i fin-influencer italiani spopola sulla rete anche Micheal Pino, che su YouTube si presenta così: “Sono un ragazzo di 23 anni, grazie a YouTube, al trading e agli investimenti in criptovalute, sono diventato indipendente. Oggi sono un imprenditore, viaggio il mondo e vivo a Dubai”. Nonostante la giovane età, Pino ha già una sua academy online dove vende corsi per qualche centinaio di euro l’uno. C’è il corso di Crypto Investor a 297 euro e quello per diventare Crypto Trader, che costa la stessa cifra. A un prezzo un po’ più economico (197 euro) c’è poi un corso con un titolo assai accattivante: “Milionario in Bear market”, per chi vuole fare soldi anche in un mercato ribassista. Un altro canale su YouTube con una valanga di iscritti (ben 322mila) è quello di Riccardo Zanetti, giovane influencer che ha pubblicato quasi 700 video seguendo il claim “Educazione per una vita migliore”. Nei suoi profili social, però, Zanetti ci tiene a essere trasparente: “Non sono un consulente finanziario e non do consigli d’investimento”, precisa, invitando piuttosto a rivolgersi a un professionista qualificato. Ottimo suggerimento. Del resto, lui si concentra più sul metodo, che sulle singole scelte di portafoglio. In una clip rivolta ai giovani come lui, per esempio, consiglia di iniziare il prima possibile un Piano di accumulo del capitale (Pac), cioè di investire a poco a poco, posizionandosi sui marcati in maniera graduale. Dare consigli sugli investimenti (o più in generale sul mondo della finanza) senza essere consulenti regolarmente iscritti all’Abo, né analisti in possesso di qualche certificazione internazionale è il denominatore che accomuna tra loro molti dei fin-influencer che riescono comunque a spopolare sulla rete. È giusto che sia così? Oppure c’è davvero bisogno di regole più chiare che consentano di distinguere su internet e i social network chi fa vera educazione finanziaria dai cialtroni e dai truffatori? Sono interrogativi che non possono certo lasciare indifferenti l’industria del risparmio gestito e della financial advisory, oltre che i regolatori italiani e internazionali.

Gli avvisi dell’authority

Non a caso l’Esma, (l’authority che vigila sui mercati finanziari europei) nell’autunno del 2021 si è occupata della questione ricordando che qualsiasi consiglio d’investimento (anche quelli veicolati sulla rete e sui social network) deve arrivare sempre da una fonte chiaramente specificata. Inoltre, devono sempre essere messi in evidenza tutti gli eventuali conflitti di interesse di chi divulga suggerimenti su come investire sui social media. Fatte queste premesse, è innegabile che i social network abbiano un grande appeal anche tra gli investitori  e gli aspiranti tali. Forse molti consulenti finanziari non hanno ancora dimestichezza con queste forme di comunicazione, benché ci siano moltissimi professionisti regolarmente iscritti all’Albo che già utilizzano le più comuni piattaforme social per comunicare con i clienti o per fare semplice divulgazione finanziaria, come dimostra la rubrica Social Web, pubblicata a pagina 82 di ogni numero di BLUERATING. Non va dimenticato che, secondo le ultime rilevazioni dell’Osservatorio Edufin di Pictet (su una ricerca realizzata dalla Finer di Nicola Ronchetti), i social network sono il canale preferito dai risparmiatori per essere coinvolti su temi che riguardano la gestione del loro patrimonio finanziario. I social si affermano tra l’altro in ogni fascia di età, anche tra gli ultrasessantenni (con ben il 33% delle preferenze). Per non parlare dei nati dal 1997 in poi, dove i social raccolgono ben il 44% del gradimento. Ma come fare a riconoscere un vero esperto da un millantatore quando ci troviamo di fronte a un fin- influencer? Quali sono i campanelli  d’allarme di cui tenere conto? Angelika Dehmel, content lead del broker Bux, ha messo nero su bianco cinque suggerimenti per non cadere in errore, primo tra tutti il rapporto follower-engagement dell’influencer. Tradotto, valutare il livello di interazioni con i post: se un profilo ha tanti seguaci ma pochissimi commenti o like, la probabilità che quei follower siano falsi o comprati è altissima. Il secondo punto riguarda il tipo di preparazione della persona, come per esempio che studi ha fatto e se ha avuto esperienze lavorative nel settore. Il terzo suggerimento invita a giudicare i consigli in modo critico. Esistono infatti alcune parole e frasi da cartellino rosso, come “formula segreta”, “sistema infallibile”, “fai soldi mentre dormi” e “profitto garantito”.

Obbligo di chiarezza

Attenzione anche alle fonti a cui si fa riferimento: le testimonianze basate su statistiche e informazioni provenienti da fonti attendibili sono generalmente più affidabili rispetto ai consigli basati solo sull’esperienza personale. Per il quarto punto, focus sul profilo generale dell’influencer: se si occupasse solo di finanza  sarebbe meglio, ma occhio al tipo di approccio offerto. Mentre alcuni spiegano semplicemente come funziona il mercato azionario, altri cercano attivamente di vendere prodotti. L’ultimo punto da tenere in considerazione riguarda la trasparenza. Gli esperti finanziari affidabili sono cristallini sulle partnership, sulle fonti e sui propri interessi. È importante capire come il fin-influencer guadagna e come il tutto potrebbe viziare i suoi consigli. Inoltre, dovrebbe chiarire quando collabora con delle aziende: nonostante sia obbligatorio informare gli utenti anche tramite l’utilizzo di appositi hashtag, non sempre le collaborazioni vengono espresse in modo chiaro e corretto.

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