Consulenti e clienti, una fiducia da costruire

La fiducia è l’elemento qualificante e critico nella relazione tra il consulente e l’utente. Essa si basa sul grado di convinzione dell’utente che il consulente agisca per consentire il raggiungimento dei suoi obiettivi in una condizione di vulnerabilità, assumendosi il rischio di un potenziale fallimento. Per comprendere la fiducia, intesa quale finalità e non semplicemente quale mezzo, è necessario saper identificare le sue principali componenti, che la letteratura individua in almeno cinque dimensioni, articolate in 24 fattori.

Diverse caratteristiche
La prima è relativa alle caratteristiche della fiducia descritta da sette fattori: grado di rischio e vulnerabilità, onestà, grado di certezza, integrità, affidabilità, competenza, prevedibilità. La seconda si riferisce alle cinque caratteristiche del consulente, demografiche, affettive e cognitive: credenziali professionali, esperienza di lavoro, attenzione e preoccupazione autentiche, ascolto attivo, grado di ragionamento morale. La terza è quella sociale, che si esplicita in tre fattori percettivi dell’utente: propensione generale alla fiducia, reputazione della professione, valutazione dell’organizzazione di appartenenza. La quarta è relativa ai 4 fattori di natura istituzionale: tipologia di remunerazione della consulenza, tipo di organizzazione di appartenenza, organizzazioni professionali, legislazione e regolamentazione.

Qualità del processo
Infine, la quinta si riferisce alle qualità del processo consulenziale che si sostanziano in cinque fattori: frequenza di interazione, durata della relazione, competenza tecnica, abilità relazionali, disponibilità e gentilezza. La possibilità di stabilire, sviluppare e consolidare una relazione fiduciaria efficace, soddisfacente e duratura dipende dalla capacità del consulente di interpretare tutti questi fattori.

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