Ai confini della realtà” fu una fortunata serie Tv che molti decenni addietro appassionò gli spettatori americani e, via via, quelli di mezza Europa.
Oggi non ci sarebbe titolo più azzeccato per commentare la proposta della Commissione UE di intervenire sulle commissioni agli intermediari che distribuiscono strumenti finanziari.
Tra gli innumerevoli problemi che ci sono da affrontare, solerti funzionari hanno avvertito la necessità di riempire le loro lunghe giornate, pensando di rimettere in discussione una regolamentazione che negli anni ha dimostrato di funzionare benissimo.
Un sistema che è riuscito ad avvicinare finalmente i risparmiatori con un modello d’investimento consapevole, e a farli riflettere sull’orizzonte temporale e la pianificazione per obiettivi, accompagnandoli nelle scelte conseguenti.
Un modello che è cresciuto insieme ad un’industria che ha sempre viaggiato su numeri eccezionalmente positivi, portando con sé il continuo aumento del gap di qualità con i clienti degli altri canali, frutto proprio del valore aggiunto della consulenza prestata che ha fortemente aumentato la qualità del servizio.
Nonostante ciò, diciamolo senza girarci intorno e senza usare il politichese, tutto oggi è messo a rischio da una lettura miope da parte di chi dimostra di non conoscere come funziona un settore, regolato ed efficiente come pochi.
Tanto efficiente che dovrebbe essere preso a modello da chi neanche lontanamente negli ultimi anni ha avuto una crescita, qualitativa e nei numeri, come la nostra.
Una storia di successo che viene da lontano, da quando alcuni “sognatori” si convinsero, e convinsero tanti, della necessità di mettere insieme, in un unico soggetto -persona fisica- la prestazione della consulenza e del collocamento.
Scelta intelligente e quindi vincente, con tanto di bollino di qualità apposto proprio dall’Europa con la direttiva Mifid.
Mi verrebbe da dire, quindi, punto e basta!
Oggi, ahimè, sembra che invece siamo al tempo del “punto e a capo”.
Sembra essere tornati al momento in cui dovremmo ricominciare a raccontare come si mette in piedi un sistema che regge, come si rispetta la trasparenza, come si risolvono i conflitti d’interesse, veri o presunti, come si possono fare ricavi fornendo un servizio di qualità.
Bene, siamo qui per spiegarlo di nuovo ai funzionari della Commissione Europea, nelle loro beate giornate che scorrono lentamente tra il cappuccino della mattina e lo spritz serale, ma lontani dalla realtà delle cose.
Facciamolo allora, con decisione, senza tentennamenti, tutti insieme.
Ho letto tanti interventi da parte di chi denuncia il rischio che si potrebbe correre ed affronta con determinazione la questione, ma ho intravisto anche qualche “capitan tentenna”.
La strada è una sola, mantenere il sistema attuale; chi ragiona di “proposte innovative” forse è meglio che si schieri, con trasparenza, nell’altro campo.
Elio Conti Nibali
Consulente finanziario abilitato all’offerta fuori sede