Consulenti, una svolta epocale per Ocf

A cura di Elio Conti Nibali.
Un comunicato stampa liquida in poche righe uno dei momenti più importanti degli ultimi 40 anni per gli operatori della consulenza finanziaria.
“L’Organismo di vigilanza e tenuta dell’albo unico dei Consulenti Finanziari (Ocf), è divenuto membro affiliato dello IOSCO, l’Organizzazione internazionale delle Autorità di controllo dei mercati finanziari”: così il comunicato dello scorso 15 gennaio (qui notizia).
In estrema sintesi, Ocf, unico in Italia insieme alla Consob, viene inserito nell’Organizzazione internazionale tra i cui compiti principali rientrano la protezione degli investitori e la garanzia di mercati equi, efficienti e trasparenti, e parteciperà ai tavoli internazionali in cui verranno individuate le linee di indirizzo sui temi della regolazione di interesse dell’organismo.
Come bisogna leggere questa notizia, perché è davvero così importante ?
Riavvolgiamo il nastro, ripartiamo dagli anni ottanta, quando i pionieri della professione “provocarono” il sistema e le Autorità, mettendo in piedi un Albo di autodisciplina con l’obiettivo di spingere il legislatore verso una regolamentazione non più procrastinabile, per dare certezze ai tanti operatori ma, soprattutto, garanzie ai risparmiatori che già allora dimostravano fiducia in chi proponeva alternative ai titoli di stato, parlando di bisogni, di orizzonte temporale, di propensione al rischio, e poi di risparmio gestito.
Da allora tante tappe, faticosamente raggiunte una dopo l’altra, sempre vissute come trampolini per lo step successivo.
La nascita dell’Albo, con la legge sulle SIM del 1991, segnò il primo riconoscimento istituzionale del ruolo dei consulenti finanziari, allora denominati promotori finanziari, che vennero inseriti di diritto nelle Commissioni regionali dell’Albo insieme ai rappresentanti nominati dalla stessa Consob e delle Camere di commercio locali.
Da quel momento iniziò un lungo, intenso, utile confronto con tutti i decisori, con l’obiettivo di giungere alla gestione diretta dell’Albo.
Un lavoro lento ma che riuscì a superare ogni ostacolo e resistenza, grazie anche alla determinante sinergia con Assoreti ed ABI che intuirono immediatamente l’importanza di questo obiettivo per la nostra professione.
È del 2007, con operatività 2009, l’avvio di APF, presieduto da Giovanna Trazza, a cui fu assegnata la tenuta dell’Albo, che diede subito un notevole impulso per la crescita della nostra attività.
Tanto lavoro, sempre con riscontri positivi, sfociati nella trasformazione di APF in OCF, guidato da Carla Rabitti.
Fu un messaggio molto forte per tutto il mercato: l’Organismo diviene a pieno titolo la casa della consulenza nella quale approderanno ben presto anche gli autonomi e le società.
Ma il percorso, per essere completo, bisognava dell’ultimo tassello, l’attribuzione della funzione di vigilanza.
Decisione non facile, comprensibilmente, ma che infine venne presa anche e soprattutto per la grande dimostrazione di efficienza della struttura di OCF, in grado di superare tutti i test ad ogni verifica, dimostrandosi anzi sempre propositiva e portatrice di soluzioni positive.
Un percorso fatto di momenti difficili, di confronti anche duri con l’Autorità’ -non nascondiamolo- ma che ha avuto costantemente ben chiaro l’obiettivo da raggiungere: priorità all’ efficienza, coniugata con le giuste garanzie per i risparmiatori che, sempre più numerosi, si affidano ai Consulenti finanziari.
Perché allora è così importante l’affiliazione avvenuta in questi giorni a IOSCO ?
Come spero di aver bene raccontato, è la conclusione di un lungo, difficile ma entusiasmante percorso: quaranta e più anni, da quando si andava in giro senza uno straccio di regole e riconoscimento, ad oggi, il momento in cui la massima Organizzazione Europea di vigilanza riconosce al’Organismo guidato da Mauro Marino di avere titolo, oltre alla CONSOB, per rappresentare il “sistema Italia” nelle materie di propria competenza.
È giusto sottolineare ancora che il risultato è figlio di un grande, attento e meticoloso lavoro di Ocf, in tutte le sue componenti.
Ma le sfide non possono finire qui, siamo sempre stati abituati a guardare avanti, la prossima dovrà essere quella della definitiva spinta alla crescita dell’educazione finanziaria in Italia, che è l’altra faccia della vigilanza, perché aumentare le conoscenze nei risparmiatori significa fare un grande lavoro di prevenzione.
Ed anche su questo tema, tra l’altro caro all’attuale Presidente di Ocf, i Consulenti finanziari sono pronti a vincere un’altra battaglia.

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