Risparmio gestito, il crollo delle performance fee

Le correzioni accusate dai mercati negli ultimi mesi stanno gravando sulle commissioni delle società del risparmio gestito. A consolare è però l’aumento dei tassi dei di interesse che contrubuiscono a far aumentare i margini. Un articolo del Sole 24 Ore spiega come, dai risultati dei big del settore quotati a Piazza Affari, emerge come siano scese di 320 milioni di euro le fee da incentivo del settore nei primi nove mesi del 2022.

Il dato, già piuttosto significativo, risulta essere purtroppo provvisorio perché quasi due terzi delle spese per oltre un miliardo applicate ai prodotti di investimento sulla base delle performance e che contribuirono a rendere da primato gli utili 2021 di Anima, Azimut, Banca Generali e Banca Mediolanum (fa eccezione Fineco, che non le utilizza facendone un cavallo di battaglia) trovarono spazio nella contabilità dell’ultimo trimestre ed è quindi lecito attendersi almeno un raddoppio dell’emorragia sui conti di quest’anno.

A compensare il calo delle diverse poste relative alle commissioni, comunque, cìè stata l’impennata del margine di interesse a sua volta dovuta, almeno per chi affianca le attività di banca tradizionale al business legato al risparmio, all’effetto del rialzo dei tassi.

Nel frattempo, il settore tratta a sconto in tutta Europa, ma in Italia i prezzi di Borsa hanno accusato flessioni accentuate.

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