Consulenti e mandante, un rapporto da “cornuti e mazziati”

Pubblichiamo di seguito una lettera inviataci da un nostro lettore di risposta all’articolo “Consulenti, tre punti chiave per un nuovo contratto collettivo“. Il sedicente consulente si mostra favorevole alla proposta di Marucci.  Scriveteci la vostra opinione, anche in modalità anonima (anonimato garantito) a [email protected]. Sarà nostra premura pubblicare integralmente le vostre riflessioni sul nostro portale.

“Gentile Bluerating, rispondo con piacere alle parole di Marucci che mi vedono pienamente d’accordo. Credo che il mondo si stia evolvendo, così come la nostra figura professionale, la quale richiede un numero di competenze sempre maggiori alle quali si aggiungono una serie di rischi sempre più stressanti da gestire, dovuti principalmente alla crescente complessità dei mercati e del sistema finanziario più in generale, compresa la normativa che lo regola. Allo stato attuale, perdonatemi il termine un po’ forte, il rapporto lavorativo tra consulente e mandante ci vede “cornuti e mazziati. Mi spiego, il consulente ha sul groppone una serie di responsabilità infinite (cosa tipica da imprenditore e non da libero professionista) senza avere al contempo l’autonomia propria di una vera partita iva (di fatto, quando si parla di concorrenza, obblighi, ecc…veniamo trattati alla pari dei dipendenti…ma senza alcuna delle sicurezze che i dipendenti hanno!).

Per come la vedo sarei a favore di alcune alternative da proporre ai consulenti, in base alle esigenze lavorative. Per chi vuole optare per una consulenza elaborata ritengo sia opportuno una svolta da “partner” della rete, mentre per i professionisti alle prime armi, che devono ancora sviluppare pienamente le proprie competenze e la propria base clienti, probabilmente un contratto simil-dipendente sarebbe la scelta migliore. In sostanza, vedrei bene diversi livelli di interazione, anche contrattuale, tra consulente e mandante, a seconda delle competenze e dell’evolversi del ruolo, così come accade in tutte le aziende per chi decide di “fare carriera”. Spero possiate pubblicare la mia lettera, vi ringrazio in anticipo per l’attenzione”.

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