Dopo un marzo sugli scudi, anche in aprile la raccolta delle reti regge l’urto della crisi geopolitica in atto. I dati rilevati da Assoreti indicano, per il mese di aprile, una raccolta netta pari a circa 3,7 miliardi di euro, con una contrazione del 22,9% rispetto ai risultati del mese precedente, attribuibile esclusivamente alla riduzione del flusso di risorse nette posizionate su conti correnti e depositi. La liquidità aumenta, infatti, di soli 155 milioni di euro (2,2 miliardi a marzo), mentre il flusso di raccolta realizzato complessivamente su strumenti finanziari, gestioni patrimoniali e prodotti assicurativi/previdenziali raggiunge i 3,5 miliardi, con un aumento del 36,6% m/m. In particolare, la raccolta netta sulla componente gestita del portafoglio si attesta a 2,1 miliardi e sale del 17% m/m; le risorse nette indirizzate sugli strumenti finanziari amministrati valgono più di 1,4 miliardi di euro, risultando in crescita dell’80,6% m/m. La contrazione tendenziale (-34% a/a) coinvolge quasi tutte le macro-famiglie di prodotto.
“Contestualizzati con lo scenario attuale, i risultati di raccolta ben rappresentano – specialmente nella valutazione dell’asset mix – la crescita del nostro sistema che continua a mobilitare la domanda di consulenza finanziaria da parte dei risparmiatori italiani. Il processo di pianificazione e di diversificazione degli investimenti è continuo e coinvolge anche la liquidità raccolta nei mesi precedenti che, progressivamente, viene indirizzata verso soluzioni finanziarie più efficienti, con la consapevolezza che l’attuale congiuntura economica intacca ulteriormente il valore reale dei risparmi lasciati su conti correnti e depositi” dichiara Marco Tofanelli, Segretario Generale dell’Associazione.
A livello societario, il primato del mese è di Fineco con oltre 904 milioni di euro, seguita da Banca Mediolanum con oltre 737 milioni e Fideuram con oltre 619 milioni. Il gruppo Fideuram Ispb invece si prende il trono del gestito con oltre 482 milioni di euro di apporti netti.